Fin da piccolo sognavo di fare l'atleta professionista.

Un po' per colpa mia e un po' a causa d'infortuni mi sono arreso ad un destino diverso. Ho deciso di dedicare i miei studi e la mia vita professionale alla rieducazione motoria per provare ad aiutare le persone a uscire da quel dannato tunnel che ha segnato la mia vita.

Voglio ringraziare il mio amico/socio Piero Allesch, beacher fortissimo, senza di lui non avrei vinto neanche al torneo di topolino; Massimo Soncini che nonostante tutte le mie rotture di coglioni mi ha dato la possibilità di partecipare a questa prestigiosa competizione; mio nonno, Franco Del Chicca, per tutto quello che ha fatto e che continua a fare per gli altri.

Questo risultato mi ha permesso di coronare una piccola parte di quel sogno che avevo da bambino e mi stimola a mantenere viva la mia più grande passione: ”giocare a fare sport".